Ogni 23 aprile, come da tradizione si festeggia il Santo Giorgio!
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Sempre per tradizione, San Giorgio protegge una delle nostre contrade.
Era il lontano 12 Maggio 1827 quando un’enorme frana colpì la contrada di Beltrame, precisamente nelle località Zanoli e Sambügheda.
La gente di Beltrame scelse il coraggio di San Giorgio, il quale seppe resistere con tenacia alle torture a lui inflitte, per tenere lontani altri guai. hanno chiesto la protezione del Santo e fu così che divenne patrono ufficiale della contrada.
Si decise che la festa si sarebbe svolta nella domenica più vicina al 23 Aprile, giorno natalizio di San Giorgio.
Per gli anni 1829 e 1830 furono eletti amministratori della festa i signori Giovan Antonio Bonacorsi e Domenico Alberti.
Da quel giorno, ogni anno venne celebrata la Santa Messa in onore del Santo.
Inizialmente questa veniva celebrata da un parroco esterno (predicadùr) presso la cappella votiva eretta nella primavera 1828 in località Sambügheda.
Negli anni a seguire si è passati alla celebrazione della Santa Messa in luoghi diversi della contrada:
• Cà de l’Era
• Cà di Lisànder
• Cà Nöa
Successivamente il giorno della festa è diventato il sabato, aggiungendo anche la località Pianlivere per la celebrazione.
Oltre alla Santa Messa c’erano i falò e la festa continuava in famiglia e tra gli amici della contrada. Era quasi una gara per vedere chi faceva il falò più grande o più luminoso.
Inizialmete i falò erano 3 contemporanei lungo la contrada nelle località:
• Montebiù
• Cà nöa
• Maslana
I nostri Beltramei con gli anni si sono inteneriti ed hanno deciso di fare un unico grande falò che avrebbe fatto invidia alle altre contrade del paese.
La rivalità è ancora viva con i bungiunèr, ma ai tempi era una vera guerra per dimostrare chi fosse più bravo a far festa e ad onorare il proprio patrono!
Per tradizione si andava di casa in casa per raccogliere i fascini che avrebbero dovuto formare il falò. Tutte le case erano scaldate a legna, quindi ogni famiglia poteva contribuire per quanto riusciva a donare.
Il primo falò singolo è stato fatto in località Asai, precisamente nella zona Reglanì, negli anni ’70, ma col tempo è stato spostato:
• al campo sportivo
• Cappulí
• Sabiunèt
La vera e propria festa come la conosciamo è arrivata all’incirca a fine anni ’70, quando oltre alla Santa Messa ed al falò, si sono aggiunti i fuochi d’artificio fatti direttamente dai beltramei in località Roèla e poi si andava tutti alla Malavita a festeggiare.
Il Palazzetto dello sport è diventata la “casa” della festa già nei primi tempi della costruzione, San Giorgio era già lì quando del Palazzetto non vi era che lo scheletro.
Il pacchetto completo con Santa Messa, fuochi d’artificio, falò e festa arrivò negli anni ’90. Senza mai saltare un appuntamento.
Solo tre volte dal 1827 la storia è stata un po’ diversa…
Nel 1987 una grande nevicata impedì il falò, ma non la festa alla Malavita.
Nel 2017, a causa di un periodo di secca, non è stato possibile festeggiare con il falò. Ma i Beltramei non sono rimasti senza fuoco. Anzi, il fuoco se lo sono mangiato con artisti di strada e mangiafuoco!
Purtroppo anche il 2020 ed il 2021 non hanno permesso ai Beltramei di festeggiare come sanno fare. Quella situazione di emergenza in realtà, aveva tolto anche la voglia di festeggiare.
Ma i Beltramei non hanno mollato nemmeno stavolta.
Chi vuole sentirsi un Beltramel per una sera ha la sua occasione ⚔Sabato 22 Aprile. La tradizione torna dirompente con laboratorio, Santa Messa, cena, musica, falò e fuochi d’artificio!
E state in guardia…
Aprite le porte che passano che passano.
Aprite le porte che passano i beltramei, fresc e bèi, asadèi!
P.S. Grazie ai Beltramei per tutte le info! 🙂